Meine Räume sind reale und philosophische Räume, die Behausung bedeuten. Schutz und Geborgenheit, gleichermaßen aber Begrenzung und Geschlossenheit. Wohnen ist eine Form des Beheimatet-Seins und Räume werden zum Behältnis und zur Grenze nach außen. Was draußen ist, soll draußen bleiben. Was drinnen ist, muss geschützt werden. Die Übergänge von Innen- und Außenräumen interessieren mich. Sie sind sensibel: Fenster, Türen, Vorhänge, Luken gewähren Ausblicke, Einblicke, Durchlässigkeit ist möglich, manchmal unerwünscht, manchmal bedrohlich. Oft aber geht die Sehnsucht über diese sensible Grenze nach außen, spürt weiten Räumen nach, will unbegrenzt sein.
Altrove / Andernorts è transito e confine.
A volte presenta il confronto con l´estraneo ma anche l´incontro con l´altro dentro e intorno a noi. Altrove non sempre è molto lontano. L´altro luogo, oltre il conosciuto e familiare, può muovere la curiosità, ma anche provocare un disagio. Aldilà del confine – altrove – si presentano scenari complessi sia dalle nostre parti sia in terre straniere. Altrove regnano criteri diversi, nuovi. Questo altrove si nasconde fra le pieghe della vita, non solo ai suoi margini, talvolta nel centro della propria realtà psichica: attorno a questo altrove ruotano le nostre riflessioni poetiche e fotografiche. Si tratta di esplorare luoghi sconosciuti con tutte le loro potenzialità e peculiarità. Si tratta di vani, che non ci appartengono, che abitiamo solo per breve tempo, in cui non manca mai il sentirsi estranei. Talvolta si tratta di luoghi in cui l’estraneità ci è perfino gradita.