Wenn das Gemüt bewegt ist und das Herz sich bedrückt fühlt, sollst du Bambus malen und dabei selbst zum Bambus werden, aufrecht, biegsam, leer. 

Li Liufang, Der Senfkorngarten, 16. Jhd.

Fernöstliche Tuschemalerei

Insekten und Pflanzen 1-12, asiatische Tusche auf Bambuspapier, 2021

meditation mit pinsel und tusche

Fernöstliche Tuschmalerei ist eine meditative Methode des Malens mit den kostbaren Schätzen der fernöstlichen Tradition: dem Pinsel, dem Reibstein, dem Tintenblock und dem Bambuspapier.

In China hat diese Malerei eine etwa 2500 Jahre lange Tradition.  Diese Art der Malerei ist auch eine Verneigung vor dem Können der großen MeisterInnen. Achtsamkeit, Geduld, Ausdauer sind Eigenschaften der Zen-Meditation.

Jeder Pinselstrich hinterlässt Spuren auf dem Papier und auf unserer inneren Gestimmtheit. Das Erlebnis der Pinselführung auf edlem Papier erfreut unsere Sinne und unseren Geist.

die faszination des malens

Die Haltung der Achtsamkeit. Die Liebe zu den kleinen Dingen, der  Linie, der Fläche, die Qualität der Schwärze, die Dynamik des Pinselstrichs, der Druck des Pinsels, die Pinselfüllung mit Tusche.

Die Konzentration auf das Wesentliche. Hinführung zur Essenz, das Weglassen allen Unwichtigen.

Die Eleganz der Einfachheit. Schlichtheit, aber nur scheinbar, es ist sogar besonders schwierig, die Dinge so einfach und wesentlich darzustellen.

Das Ritual. Wie bei einer Teezeremonie erhält jede Geste ihre Wichtigkeit.

Die edlen Materialien. Jedes von ihnen wird wertgeschätzt und achtsam behandelt.

Die Wirkung. Konzentration auf das Jetzt. Das schafft Freiheit vom Alltag und von den Sorgen. Hingabe und Achtsamkeit.

Das ganz Konkrete wird gewürdigt. Die uns umgebende Natur, das exakte Studium und die Reduktion.

Die Gemeinsamkeit zu anderen Meditationswegen, dem Buddhismus (Mandala), im Zen (Atem zählen) oder in der christlichen Kontemplation eines Gegenstandes.

Das Heilsame für unsere leistungsbezogene und ergebnisorientierte Welt im Westen: frei sein vom Sollen und Müssen.

Il fascino della pittura a china dell’Estremo Oriente

La pittura a china dell’Estremo Oriente è un modo meditativo di dipingere con i preziosi „quattro tesori“ della tradizione dell’Estremo Oriente: il pennello, la pietra abrasiva, il blocco d’inchiostro e la carta di bambù.

In Cina questo tipo di pittura ha una tradizione di circa 2500 anni, ed è anche un modo di rendere omaggio all’abilità dei grandi maestri. Attenzione, pazienza e perseveranza sono qualità della meditazione Zen.

Ogni pennellata lascia tracce sulla carta come sul nostro stato d’animo. E l’esperienza di passare il pennello su carta fine allieta i sensi e lo spirito.

La pittura a china non vuole descrivere il soggetto nei minimi dettagli, ma cerca di catturarne l’essenza, di calarsi in esso.

 

Atteggiamento di attenzione: l’amore per le piccole cose, la linea, la superficie, la qualità del nero, la dinamica della pennellata, la pressione del pennello e la quantità d’inchiostro su di esso.

Concentrazione sull’essenziale, omettendo tutto ciò che non è importante.

Eleganza della semplicità: semplicità solo in apparenza, perché presentare le cose in modo così sobrio ed essenziale è particolarmente difficile.

Un rituale: come in una cerimonia del tè, ogni gesto ha la sua importanza.

Materiali nobili: ognuno di essi è apprezzato e trattato con cura.

Effetto: concentrazione sul momento presente. Dà libertà interiore dai limiti e dalle preoccupazioni della vita quotidiana. Trasporto e attenzione nell’atto del dipingere.

Apprezzamento di ciò che è concreto: la natura che ci circonda, lo studio esatto e la semplificazione.

­Somiglianza con altri percorsi di meditazione: nel buddismo (mandala), nello Zen (“contare il respiro”), o nella contemplazione di un oggetto nella tradizione cristiana.

Il beneficio per il nostro mondo occidentale, legato a prestazioni e risultati: sentirsi liberi da doveri e obblighi.